Di: Damir Ivic

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    Music Bitch
    • Aug 2009
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    Podcast
    Di: Damir Ivic

    Ribadisco prima di tutto anche io l'apprezzamento per come si è posto Luigi / D Lewis, che è lo stesso che poi hanno usato anche altre persone che hanno contattato me o Soundwall in privato: è normale e in certi punti pure giusto avere opinioni diverse, ma un confronto aperto è sempre occasione di crescita per tutti.Passo poi a rispondere a Sergio, anche qui un bell'intervento con un'analisi attenta e punti precisi sollevati. Dico allora la mia, seguendo il suo schema:1) Le recensioni di concerti non visti non sono propriamente un classico. Lo sono magari proprio per il Fegiz, che da caposervizio fece mandare una povera crista in Svezia per vedere l'anteprima europea di un tour di Tom Waits chiamandola alle 17 dicendo "Mi devi dare il pezzo entro le 20" "Ma il concerto inizia alle 21!" "Se non mi dai il pezzo entro le 20 non scriverai mai più sul Corriere". Però in generale è un fenomeno abbastanza raro. Molto più diffuso, anzi, quasi sistematico è l'altro fenomeno che dici tu, il prendere di peso dai comunicati stampa. Ci tornerò sopra sicuramente. Non posso esaurire tutti gli argomenti da invettiva in un colpo solo, no? :-)2) Posso darti abbastanza ragione (chiaramente si parla generalizzando). Ma ti dico: sai perché questo è successo? Proprio perché non c'è mai stato ricambio. Oggi al posto di Fegiz dovrebbe esserci un Fabio De Luca, al posto di Fabio dovrebbe esserci un Giorgio Valletta o un Andrea Pomini, al posto di Valletta e Pomini dovrebbero esserci dei ragazzi di venti, venticinque anni (giusto per stare come esempio su Rumore, ma potrei farti lo stesso ragionamento con altri nomi di altri giornali). Si è interrotta una catena, col risultato che l'ultimo anello - quello più debole - non ha più lo spazio per farsi veramente le ossa che non sia il web. Bello il web, democratico il web, ma anche un posto dove giornalisticamente la situazione è ancora troppo "facile", troppo poco esigente e troppo poco formativa. Puoi scrivere quanto vuoi - non ci sono limiti di spazio - che quello che vuoi - perché di regola gli errori o le sparate su web hanno meno peso specifico che su carta, ne converrai. Il fatto poi che Google permetta a tutti di avere accesso a TUTTE le informazioni (e di leggere un Simon Reynolds in tempo quasi reale, copiandone idee, spunti ed espressioni) porta alla prosa che tu definisci pretenziosa. Spesso lo è non solo la prosa, ma anche il modo di pensare. Far sedimentare l'esperienza negli anni, andare in giro a vedere concerti e serate e non solo conoscere tutte le playlist e le discografie via web, fa ancora la differenza. Eccome.3) Qua ovviamente ci infiliamo in un discorso più vasto. Per limitarlo a quanto volevo esprimere coll'articolo che stiamo commentando: la scena dance / elettronica nasca naturaliter diversa, è stata un grande scossone (anche positivo!) ai meccanismi dell'industria dell'intrattenimento e della produzione musicale. E' ancora un settore fresco, dinamico, dove familismo e cooptazione hanno meno peso che in altri rami industriali della società italiana. Proprio per questo bisogna essere doppiamente attenti e critici contro il dilettantismo, o la superficialità: il dinamismo impresso dall'ingresso della club culture nel nostro paese è una opportunità. Essere critici verso tutte le derive negative (ovviamente: quelle che a me sembrano derive negative, ma a vedere le reazioni a questo pezzo le mie sensazioni sono abbastanza condivise) è quindi doppiamente importante....grazie a te per le tue considerazioni!

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